Tutto per Evoluzione, Niente per Rivoluzione
“Tutto per evoluzione, niente per rivoluzione.” È una di quelle frase che capto in giro e faccio mie, cioè una specie di motto da ricordare e seguire.

È stata la settimana più caotica e incasinata (in senso buono) dell’anno per la mia città e oggi, seconda domenica di ottobre, è stato l’ultimo giorno della 51° Barcolana, la regata più affollata del mondo.
Giornata senza vento al quale d’altronde non si può comandare come e quando soffiare e non è nemmeno ordinabile su Amazon, quindi il percorso è stato accorciato e tutta la settimana senza un filo di vento è apparsa davvero anomala per i numerosissimi velisti arrivati da ogni dove nella leggendaria città della Bora (in tanti avranno cominciato a pensare che i refoli ululanti siano una leggenda metropolitana vista la calma piatta di oggi) .
Così uso del tempo rimastomi da dedicare al blog per rispondere ad un commento (anzi due) che ho trovato davvero intrigante e trasformarlo in post.
Dovendo per forza di cose sbrigarmi e scegliere se scrivere un nuovo post o rispondere “per bene” ad un commento che mi ha dato da pensare, ne ho fatto un mashup: post nuovo ma di risposta ad un commento “vecchio” (dell’altro giorno).
“E fata la xè”, triestinaccio acido come un piatto di capuzi garbi, così apprezzati da queste parti, per dire “E facendo così ho risolto”.
Copio e incollo solo le frasi di FA minore alle quali rispondo adesso tralasciando (amputando brutalmente) quello che veniva prima o dopo e facendole diventare monche, ma la ringrazio tanto per i commenti tutti interi.
Se non conoscete il suo blog, beh merita la lettura!
(…) Non so se ho compreso bene la faccenda delle “superstizioni”. Io, personalmente, credo molto alle coincidenze, perché me ne capitano tante e spesso hanno veramente un senso.
(…) Aspetto fiduciosa (ah, non sono una che confida nel paranormale!)

Sto scrivendo una storia, la sto inventando io e quindi io mi immedesimo in tutti i personaggi, anche in quelli pessimi. Sono mie creature, come le pere lo sono per il pero (ecco, forse l’esempio è un po’ imprudente).
Ho iniziato con un narratore in prima persona perché è una storia cupa, mi piacerebbe riuscisse a dare qualche brivido, e scrivendo così c’è l’effetto immersione in quel mondo, perché sembrano quasi confidenze.
La prima persona però limita molto, praticamente incarcera, perché vede quella realtà che gli è concessa dal suo punto di vista in quel momento e in quel luogo.
Per questo motivo, nel riprendere i vecchi post bozze ho intenzione di usare la prima persona ma alternata ad un altro tipo di narratore.
Storia inventata ma sincera perché appunto contiene la mia forma mentis i miei modi di pensare (da spregiudicato troglodita ma, vabbè).
A dirla tutta, scrivo la storia e in testa mi parte proprio il film 3D in realtà aumentata, con tanto di effetti speciali; immagino capiti un po’ a tutti.
Superstizioni. La mia di frase in Procuste era:
Non lo racconto a nessuno per non sentirmi dire che sono superstizioni magiche, fesserie, ma anche lo fossero non vedo differenza con le superstizioni scientifiche nelle quali credono ciecamente in molti; superstizioni che terminano entrambe in un vicolo cieco e buio.
E poi, devo ancora capirle io queste cose, e non è escluso che non stia impazzendo.
Al personaggio capitano cose troppo enigmatiche per essere raccontate e per questo evita di farlo; per non sentirsi rispondere che se davvero è convinta di quel che dice allora è capace di credere in qualsiasi tipo di fesseria.
Se ne rende conto che potrebbero giudicarla così ma è la stessa gente che crede in verità scientifiche e invece sono altrettante superstizioni.
Scientismo; riporto dalla Treccani “Oggi il termine è usato solo nel suo significato negativo a indicare l’indebita estensione di metodi scientifici ai più diversi aspetti della realtà”.

Questo volevo dire con quella frase e precipitevolissimevolmente posso aggiungere che per me la superstizione si può trovare in ogni campo, dalla magia alla scienza perché è la mentalità ad essere superstiziosa e sempre per come la vedo io, superstizione è sinonimo di mente scollegata, creduloneria.
Sono le credenze ad essere superstiziose cioè insensate. Come se le persone per economizzare i neuroni e collegamenti sinaptici non usassero la propria ragione per ragionare sulla realtà (quale causa ha fatto succedere questo effetto?) ma accettassero la “pappa pronta” preparata da altri.
Non voglio parlare di religione anche se, la preghiera comincia da uno stato d’animo preparato, serio e profondo e non dalla formuletta da recitare per ottenere quella grazia però, come ho detto, non ne voglio parlare.
Le coincidenze? Cioè mi stai chiedendo se, secondo me, tutto quello che ci accade è solo per caso? No!
Ma sono convinta che le coincidenze siano qualcosa di personale e che ognuno personalmente, proprio come farebbe un criminologo o un investigatore cercando il colpevole, farebbe meglio ad indagare con constatazioni sul movente che deve essere ricondotto ad una causa certa. Perché se fidarsi è bene, indagare è meglio. La ragione ci chiama all’obiettività della realtà delle cose.

Il paranormale. Beh confidare ciecamente no. Ma ci sono dei fenomeni studiati dalla parapsicologia e alcune facoltà che hanno alcune persone, forse più sensibili o solo più concentrate che magari saranno capite meglio approfondendo gli studi sui neuroni a specchio o l’entanglement.
Sono lungimirante su questi fenomeni. Capirli sarebbe un’evoluzione del sapere e nella scienza e non una rivoluzione.
Ecco e ora provo a pubblicare questo articolo programmandolo per domani (lunedì) mattina, perché non l’ho mai fatto prima e… vediamo che riesco a fare.
Grazie della lettura di questo post un po’ anomalo e, buona settimana.
Bloody Ivy
Il problema è che si considera paranormale qualcosa che spesso non lo che, che è perfettamente normale ma non rientra nei canoni tradizionali e nella prassi
Yep!
Innanzitutto, ti ringrazio commossamente (non qualunquemente!) per aver nominato il mio blog, che è recente e per ora ha pochissimi follower, anche se averne in gran numero non rientra tra i miei obiettivi. Hai avuto un pensiero davvero… se pò di’ “carino”?
Per poco non mi sfuggiva la frase di Sciascia, che non conoscevo, e sono andata in brodo di giuggiole. Si sa, gallina vecchia…
Le coincidenze che capitano a me non sempre sono enigmatiche, né mi pare che meritino indagini approfondite. Le prendo con un po’ di stupore (tipo “toh”, oppure “nun ce pozz’ crede’!”) e con un sorriso piuttosto inteneritello.
Insomma, parlavo di cose molto più semplici (spesso) del discorso sul Caso maiuscolo, che comporterebbe riflessioni complesse, né all’af-fidarsi, appunto, alle coincidenze.
Personalmente, non accosterei le credenze (che sono oggetto di studi filosofici di livello, anche se possono essere insensate), e forse neanche gli eventi enigmatici, alle superstizioni, ma non ho nulla contro le superstizioni: che male fanno e a chi?
Inoltre, in un solo caso nella mia vita mi è capitato di diventare seriamente superstiziosa nei riguardi di una persona (da me ribattezzata “zia iella”) che quando telefonava nel weekend, di solito per sbrigare formalità tipo auguri di Pasqua o Natale, immancabilmente succedeva qualcosa di brutto a qualcuno della famiglia. Dopo la terza persona danneggiata, da allora in poi, fino alla “dipartita” del personaggio in questione, ho costretto mia madre a chiamarla sempre non oltre il giovedì, per giocare d’anticipo. E non è più successo nulla di grave. Che dire? Boh…
[qui mi viene in mente la famosa frase di – o attribuita a – Eduardo De Filippo: “Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male 😀 ] [ariapro: scusa la caduta di stile]
Sul Paranormale maiuscolo, so poco ma so che anche questo è oggetto di studi importanti.
Nel mio piccolo minuscolo, tra l’altro, tutti quelli che mi conoscono sanno che se m’impunto su qualcosa (da fare o da non fare) senza alcuna ragione apparente, di solito il mio intuito ci azzecca. Verificato. Forse sono anche io lungimirante, ma a mia insaputa. Non so se c’entri qualcosa, ma in caso contrario puoi provvedere a ulteriori amputazioni!
Anche oggi hai scritto un bel pezzo, hai spiegato bene come intendi muoverti con Procuste (interessante) e, ora che siamo leggermente più in confidenza, ti ho inflitto pure il mio primo pippone.
Non mi dispiace ricevere delle filippiche nei commenti se sono sensate ed educate ma non mi posso permettere di rispondere quando voglio.
Ecco, ribadisco, le superstizioni sono di vari tipi ma la maggior parte sono credenze e io più di qualche studio filosofico ce l’ho (ognuno ha la sua croce, quella di mia figlia è un genitore specializzato in seghe mentali, parole sue), se non ti offendi aggiungo anche che le superstizioni oltre ad essere credenze fanno sempre male, come l’alcol.
Nessuno ne è immune e come per l’alcool, se bevi due bottiglie di birra diventi più chiacchierona e simpatica (ma l’alcool cmq aumenta il rischio di tumore) mentre con due bottiglie di grappa vai in coma etilico (e se lo fai spesso, resti un po’ scema anche da sobria), così per le superstizioni. Una sorta di tendenza mentale sempre in agguato che con credenze non supportate dalla ragione portano a considerazioni fasulle perché in modo irrazionale conferiscono valore a delle cause che niente hanno a che fare con l’effetto.
Si attribuisce un effetto alla causa che non lo può produrre!
Noi siamo persone razionali, è un nostro valore e dobbiamo esserne fieri. Possiamo essere una di quelle numerosissime persone che ad una certa età soffrirà di alzheimer, demenza senile o da più giovani e da un momento all’altro capitarci un ictus, una malattia neurologica togliendoci lucidità.
Ma ripeto, nessuno ne è immune, me compresa…
Io non sono mai passata per jellata ma per porta pioggia sì. Una mia amica e sua madre (che mi detestava non ritenendomi all’altezza di sua figlia) speravano sempre di non incontrarmi perché quando capitava poi pioveva. In Africa sarei diventata uno sciamano venerato e rispettato qui una rovina piani causa pioggia.
Nella storia che sto scrivendo ci sono dei tratti paranormali e quindi sicuramente ne parlerò e in quanto a sapere le cose per intuito e lungimiranza beh è una capacità (naturale) del massimo rispetto e sicuramente una delle più utili.
🙂
Certo, se la superstizione diventa una tendenza o, peggio, un’abitudine, fa male, a tutti!
Ecco, i miei pipponi sono molto dolorosi perché spesso interviene l’esprit de l’escalier e mi scappa un P. S. Non so se sono riuscita a rendere bene il mio pensiero sulle coincidenze, quindi vorrei precisare che mi ci soffermo brevemente ex post (ovviamente) e tiro dritto tranquillamente.
delle coincidenze ne parliamo (molto volentieri) ma magari più avanti, martedì è la mia giornata libera ma alla fine è quella nella quale mi stanco di più… misteri
Il problema è che forse ti sei sbilanciata più del necessario. Eviterò pipponi, ma ti seguirò lo stersso. Bye
sono andata a cercare su google il termine pippone perché qui non si sente spesso 🙂 Mi piacciono questi lunghi commenti e mi scuso ancora per il ritardo nel rispondere, sembra una mancanza di rispetto verso chi ha commentato ma non lo è assolutamente.
e anzi, grazie
buona fine settimana
scusa il ritardo anzi no… perché non ho scuse e non le merito.
ma grazie! e che la settimana sia una Grande Settimana!