Quarantenati

L’uomo non è né angelo né bestia e il guaio è che chi vuol far l’angelo poi fa la bestia.
Pascal
Inizio dicendo che sono vicina, mentalmente ed emotivamente a chi sta vivendo il lutto o la malattia sua o di persone care. A chi sta sopportando convivenze violente (in genere sono violenze psicologiche perché non lasciano il segno e sono difficili se non impossibili da provare), ai vecchietti soli e con una sensibilità eccentuata dall’età, ai finti “duri” che potrebbero essere tentati di passare le settimane di quarantena intontiti dai superalcolici come fosse un periodo di letargo per orsi…
Stamattina a Trieste abbiamo traballato. Forse qualcuno sarà anche uscito in strada come si fa di solito con il terremoto ma dopo un po’ è passato il camioncino a ricordare con messaggi registrati che ci troviamo in una situazione di emergenza e vige il divieto di uscire di casa se non per assicurarci viveri di prima necessità.
Io dopo la scossa mi sono messa a cercare la magnitudo, l’epicentro dell’evento e la distanza di questo dalla centrale nucleare.
Krško dista appena 60 km da Zagabria e sul sito ufficiale dell’impianto si rassicurava che era già in corso l’ispezione preventiva dei sistemi e degli equipaggiamenti e la centrale continuava ad operare a piena potenza senza problemi (ce ne fossero stati dubito che li avrebbero prontamente rivelati, Černobyl’ docet). La pandemia, il terremoto e la nube radioattiva tutti nella stessa mattina… calma e sangue freddo avrebbero fatto cilecca.
A Zagabria la giornata è iniziata peggio della nostra; mi spiace tanto.

Siamo entrati in un’altra dimensione o meglio, siamo qui e siamo sempre noi ma l’atmosfera è cambiata e alla nostra identità è stato aggiunto lo stato di “quarantenato”.
Il cambiamento di vita quotidiana, il contesto sociale che abbiamo attuato a nostra difesa dal corona virus è stato brusco ed eccentrico perché si sa, l’inaspettato non eccelle in buone maniere.
Il momento è serio, gli ospedali e i luoghi di quarantena sono pieni di malati e contagiati e non farei neanche più distinzioni fra pazienti ed infermieri (eroi!) perché in corsia probabilmente sono tutti già positivi anche se asintomatici.
Si muore, chi in terapia intensiva, chi a casa.
Le case di riposo sono come Lazzaretti.
Le Chiese restano chiuse e senza Messe, per un interminabile Sabato Santo.
Le persone sono in “contenimento” restano in cella ai loro domicili per il loro bene e di tutti.
Rendersi conto della situazione nuova non è facile. Per questo molti non mollano l’osso e continuano a tenerlo fra i denti. “L’osso” sono il modo di pensare e le abitudini di vita che non ritorneranno a breve, alle quali non vuole rinunciare. Le abitudini sono davvero un osso duro ed è difficile vedere al di là del proprio io, delle proprie (spesso pregiudizievoli) idee; Narciso non sospetta possano esserci altre forme di bellezza al di là del proprio viso.
Non ci hanno tolto nessuna vera libertà perché la libertà è tutta altra cosa e non ha a che fare con le gambe e le uscite da casa ma con la vista e non quella con gli occhi ma quella interiore, della mente che porta a comprendere, intendere ed è così che si aprono le porte per uscire dagli schemi concettuali forse troppo paralizzati.
Questo mondo è ammorbato da un virus pericoloso; cerchiamo di rispettare seriamente la quarantena per rispetto degli altri. Andare a cercare arzigogolate interpretazioni sui decreti ben sapendo che stiamo distorcendo il loro vero significato per convenienza significa semplicemente non volerli ascoltare, ed è da irresponsabili. Tentare di evadere dal reticolo disciplinare imposto è rischioso non solo per noi ma per l’altro. Lamentarsi e commiserarsi per la propria situazione poi, è da prigionieri e qui si sta combattendo, la quarantena è un’arma a nostra disposizione.

C’è da sbrigarsi perché si sta ammalando tutta l’umanità e dobbiamo sospendere i nostri schemi concettuali e incominciare a configurare il mondo in un modo nuovo. E… non è mica una brutta cosa!!! È un atto empatico perché per riuscirci è necessario accorgerci dell’altro.
L’altro è troppo antipatico e stronzo? Lo so, lo so ma basta tenerlo a distanza. I medici salvano la vita anche agli assassini e gli avvocati difendono anche i pedofili ed è giusto che sia così perché non spetta a loro punirli.
L’altro, che resta sullo sfondo, in quarantena come noi, forse in un appartamento più piccolo e con più persone.
L’indifferenza è tenere l’altro sullo sfondo, non ricordarcene se non di sfuggita. Beh, esistono i morti, i malati intubati, gli anziani deboli, soli e spaventati e, per rispetto vanno costantemente ricordati.

L’empatia è quando c’è la sincera intenzione di immedesimarsi in qualche situazione, in qualcuno sofferente.
Empatia è aprire gli schemi mentali per comprendere e condividere qualcosa della situazione dell’altro quarantenato.
È senso di protezione, di responsabilità e… ho allungato troppo anche questo post, vero?
Beh non ho bisogno di dire altro.
Scusate le allungaggini, deve essere la fifa di svegliarmi di nuovo con tutto che dondola… e vabbè… tschüs
Bloody Ivy
Ciao, abbiamo organizzato una sorta di giochino per sensibilizzare la comunità di WordPress a stare a casa, sarebbe carino se partecipassi e ci aiutassi a condividere, trovi tutti i dettagli nel mio ultimo post
beh negli ultimi post ne parlo di quanto sia importante restare grazie ma uno in più non potrà che far bene a tutti! 🙂
Ciao, si concordo, grazie a te! È anche un momento di condivisione di momenti, se hai voglia , ti aspettiamo
Cerchiamo di fare del nostro meglio…purtroppo, sia per carattere, situazioni familiari, tipo di abitazione, numero degli occupanti, non tutte le quarantene sono uguali, per alcuni saranno perfino proficue per lo spirito, per altri saranno un vero inferno. Solidarietà per i meno fortunati!
Sì!
Da qui (Milano) abbiamo saputo tutto per televisione, anche il terremoto in Croazia, in mezzo a un flusso di notizie non tutte necessarie, che a mio parere è ben poco utile a mantenere o a sviluppare l’empatia; l’ansia sì, ma l’empatia molto meno. Emergono tutti i limiti del mondo dell’informazione, vediamo lo sfacelo della politica nel momento in cui ci servirebbe di più, il naufragio dell’economia e la resistenza miracolosa di una sanità che è sotto un bombardamento di tagli e “razionalizzazioni” da quarant’anni. Tutto ciò che sembrava andare a gonfie vele è in panne, e tutto ciò che cascava a pezzi sta rimanendo in piedi, tenace. Non so ancora se l’ondata di freddo e bassa pressione di oggi faccia parte degli aiuti dalla Russia; in ogni caso, è la cosa meno rilevante, in tanto caos, e diremo addio anche ai discorsi da ascensore. Tanto, non c’è l’occasione per farli. Forza e coraggio.
Milano… wow ci sei proprio nel mezzo… Qui non credo che si rendano conto della situazione ancora. Ci sono infermieri con qualche linea di febbre costretti a rimanere a casa che si lamentano e non capiscono (“noi siamo sempre andati al lavoro anche con la febbre e stiamo attenti a non contagiare”), ci sono teste dure che continuano a chiamarlo virus influenzale e vogliono restare positivi a tutti i costi nonché convincere che presto finirà a si tornerà come prima, chi si lamenta dei chili acquisiti (neanche li avessero obbligati a mangiare), della mancanza delle lezioni di scherma (ottime e salutari ma in altri momenti) e di non poter uscire a cena. Non c’è empatia, non c’è ansia… c’è indifferenza e dubbio (“ma chissà se me la raccontano giusta”) ed è molto peggio. Se avvertono che ci sono stati dei casi nelle case di riposo ti rispondono che, in fondo anche con le altre influenze è così… Non hanno capito. Non si rendono conto. Pensano che a breve tutto tornerà come prima e che ci avranno rimesso un mese di disagi… un mese pensano; disagi li chiamano.
Se posso dire la mia… siamo in guerra! Ma con un nemico che si nasconde e traveste da asintomatico. Le vittime preferite sono le più deboli.
ne usciamo solo educando i cittadini a questa nuova cittadinanza cosmica virale, un nuovo senso civico (e in questo momento mentre ti sto scrivendo sto sentendo dei colpi di tosse, forse dall’appartamento sotto, forse quello accanto, o forse da fuori, da un balcone, perché ormai sono tutti lì… ma qualcuno sta tossendo)
Condivido.
E’ sempre bello leggerti, per la chiarezza con la quale esprimi i tuoi pensieri, che coincidono con i miei. E’ vero, siamo in guerra e forse troppi non l’hanno ancora capito. Nella mia città (Busto Arsizio nord di Milano) il sindaco ha richiesto la presenza dell’esercito perchè ancora troppe persone in strada. Ho sentito che qualcuno che doveva prendere tre medicine diverse ne ha approffittato per uscire di casa tre volte, una medicina alla volta, anzichè prenderle tutte in una volta sola.
Imbecillità o incoscienza? Non saprei.
Mia moglie ed io siamo fortunati, tutto sommato stiamo bene in casa. Abbianmo i nostri libri, le nostre passioni, la tecnologia aiuta a mantenere i contatti, abbiamo anche parlato via Skype con i nostri amici in Florida…, possiamo usare la cyclette per fare movimento.
Per ora ci consegnano una volta alla settimana frutta e verdura, abbiamo anche una drogheria a meno di cento metri e quella volta ogni otto, dieci giorni che ci andiamo (uno dei due) è sempre molto stress perchè non sappiamo se incontrando qualcuno questi manterrà la distanza necessaria. Si perchè con tutta la strada libera c’è ancora chi ti costringe a saltare via perchè ti punta dritto camminando a parlano a voce alta al cellulare (quindi sputacchiando germi e virus attorno).
Fortunatamente possiamo evitare i supermercati.
Siamo in guerra e il mio pensiero va spesso all’assedio di Sarajevo, allora killer erani i cecchini, oggi è il virus…coraggio, ce la faremo. Laviamo le mani e ogni tanto sorridiamo.
robert
già, la tecnologia, internet ci permette di cambiare modo di vivere senza rimetterci tanto.
le tre persone a me care oltre a mia figlia che è giovane e forte, sono morte qualche anno fa (tutte in età invidiabile cmq) e ora dico “meno male!” perché non so come me la sarei cavata con l’angoscia di saperli soli in ospedale a probabilmente esalare l’ultimo respiro.
Non tutti hanno ancora capito o forse è una difesa psicologica perché se prendessero atto della situazione allora avrebbero crisi di panico e momenti di angoscia. Va bene così ma basta che non diventino pericolosi per gli altri. io ho due ascensori da prendere, quello dell’edificio dove abito e quello che ti porta (e poi fa uscire) dal supermercato. Una scema (non è un offesa ma un dato di fatto) ci si è infilata dentro a quello dal supermercato alla strada… non per cattiveria, per “scemità”.
Hai presente il proverbio “Curiosity killed the cat”? Ecco, purtroppo mi sa che sarà la “scemità” ad uccidere le persone se non riescono ad essere più attente.
mi sembrate un ottimo team
con buone strategie.
ce la faremo e, sorridiamo assolutamente, che il sorriso rafforza le difese immunitarie. 😉
La scossa l’abbiamo sentita anche noi (Udine). Non ci si abitua vero? Il rumore, il dondolio, tutto come la prima volta … Per il C.V.19 condivido i tuoi pensieri. TUTTI siamo coinvolti e TUTTI dobbiamo stare vicini stando a casa. Ed è come in guerra, anzi peggio, perchè in guerra vedi l’aereo, un carroarmato,…qua non vedi niente. Senti ( purtroppo solo poi) la tosse, la febbre,… . E’ davvero dura ma come in guerra, si ritornerà a vivere e sicuramente, ne sono certa, ci ricorderemo di ciò che abbiamo passato per VIVERE (finalmente aggiungo) BENE, pensando e gioendo di ogni minuto, mettendo (finalmente aggiungo) sulla bilancia della giornata, ciò che serve veramente per il nostro bene da ciò che non serve, che è futile. E’ un mio personale pensiero rivolto soprattutto ai giovani che scopriranno magari solo adesso l’empatia, l’apertura degli schemi mentali (come hai detto tu giustamente), ma le scopriranno. Un abbraccio forte forte e … buona Bora!
non ci si abitua per niente… le notti seguenti non ho dormito non pensando al corona virus ma appunto al letto che si scassa e il lampadario che cigola. adesso sono ritornata a preoccuparmi per il corona virus… la preoccupazione ti… ti lava proprio, eh? fin qui mi è stato molto utile ma cerchiamo di venirne fuori. la bora c’è stata, per un paio di giorni e spero davvero abbia ripulito un po’ l’aria.
coraggio, andiamo avanti!
Un abbraccio .
Lati positivi e lati negativi di questa quarantena.
Positivi: inquinamento zero o quasi nulla, micro-criminalità in calo, città silenziose inquinamento acustico al ribasso. In casa sfruttamento dei social e dei mezzi di comunicazione e di alta tecnologia in modo corretto. Piu’ aggregazione sociale famigliare. Riposo.
Negativi: la mancanza di informazione seria e corretta, il pericolo costante del virus che è pandemia non piu’ influenza virale, la restrizione domiciliare, la politica che torna a uscire fuori con la sua incompetenza, la manipolazione mediatica, il complottismo (quello vero) di governi atti a rovesciare il mondo.
se non ci fossero tanti morti da contare… è vero. sembra un mondo addirittura migliore, controllo sociale e vigilanza a parte. Ma i morti son troppi, morti soli e soffocati