Pseudo Dionigi – II Parte

“La vita, invece, è una tensione al mutamento. Se tutto fosse sempre uguale a se stesso, se l’ora che segue fosse uguale a quella che precede, se i figli fossero uguali ai padri e alle madri, se tutto fosse soltanto una semplice replica, diremmo che c’è vita? Il mondo sarebbe avvolto e spento da una coltre – secondo un’espressione consueta – di ‘noia mortale’: mortale cioè mortifera. La vita è l’opposto della noia.“
Gustavo Zagrebelsy – Senza adulti
I 15 brevi capitoli delle Gerarchie celesti di Pseudo Dionigi hanno costituito una pietra miliare dell’angelologia medievale e un punto di riferimento per la demonologia.
Del suo scritto, va colto l’insegnamento, meditato il simbolismo e non preso alla lettera con una mentalità da pensiero magico come molte volte è stato.
Continuo la seconda parte della recensione.
Ordine intermedio delle Intelligenze celesti.
Dominazioni come dice il nome, dominano e dirigono (le altre intelligenze celesti) secondo un principio di armonia e come dice Pseudo Dionigi la “loro forza di elevarsi, che mai si sottomette, libera da ogni inferiore cedimento: esse non si abbassano assolutamente a nessuna realtà discordante e tirannica; esse, come conviene agli esseri liberi, in quanto possessori di un’inflessibile capacità di dominio, superano ogni degradante asservimento; non cedono a nessun compiacimento e trascendono ogni discordanza; mirano incessantemente alla vera Dominazione e al Principio della Dominazione; secondo le loro possibilità, modellano se stesse e modellano benevolmente anche i subordinati (…)“.
Virtù, il loro nome significa coraggio saldo e sono intrepidi in tutte le attività; un coraggio mai preso da debolezza.
Potestà, hanno il carattere ordinato di potenza ultraterrena e intelligente, che “non abusa tirannicamente delle sue potenti forze, volgendole al peggio, ma che in modo indomito e pur con buon ordine, si eleva ed eleva con bontà i subordinati verso le realtà divine (…)“.
Dominazioni, Virtù e Potestà sono il secondo ordine di Intelligenze celesti, purificato, illuminato e perfettamente iniziato grazie alle illuminazioni del Principio al Primo Ordine, la prima gerarchia che trasmette poi a quest’ordine intermedio che quindi è purificato, illuminato e perfettamente iniziato. O, con parole sue: “(…) In ogni caso purificazione, illuminazione e perfezione costituiscono la partecipazione al Principio eterno.“
Anche i termini usati hanno una dignità che va oltre il significato letterale; per esempio, Purificazione è purificazione dall’ignoranza e, avviene con la conoscenza del Principio (archetipico di ogni essenza).
Infine l’ordine interpretativo:
Principati che come indica il nome hanno un carattere sovrano e un potere di comando
Arcangeli & Angeli che “da ultimi fra le entità celesti, possiedono il carattere di messaggeri e sono più vicini a noi”, alla gerarchia umana e delle cose di questo mondo si occupano.

Tempera e oro su tavola – 1360 – Musei Civici, Padova, Italia
Questo a grandi linee. Insomma… non è che un’Intelligenza superiore comunica ad una inferiore e questa poi comunica ad un’altra più inferiore e così via, come il gioco del telefono senza fili. L’Intelligenza celeste superiore, ad es quella dei Serafini, non si disinteressa dei vari passaggi fino all’Angelo ma li conosce poiché tutto è legato dal Principio ordinatore da cui ha appreso e il continuum causale e temporale che non è il nostro.
Detto con paroloni: nell’ordine universale le realtà superiori conferiscono la perfezione alle realtà inferiori che a loro volta manifestano la perfezione delle superiori.
Ed è proprio nella Gerarchia (celeste e umana) che si manifesta l’attività provvidenziale, quella per cui l’azione del superiore si rapporta all’inferiore elevandolo e l’inferiore al superiore, manifestandolo. C’è immanenza reciproca che non cancella le proprietà personali di ciascuno. E’ questo principio di consonanza e amicizia tra le parti, l’armonia che realizza l’universo.
Dio (cioè il sopraente, il sopraunificante, il sopraessenziale) è superiore a tutto e non può essere conosciuto perfettamente da nessuno. Il suo primo attributo è la Bontà, che passa alla prima gerarchia e poi alle altre Intelligenze celesti, agli uomini, e anche alle cose animate e inanimate in un sistema gerarchico degli esseri che non è mai immobile, poiché nessuno ha raggiunto la perfezione.

Le Intelligenze celesti hanno una doppia funzione: la prima riguarda l’adorazione di Dio e la seconda l’aiuto all’uomo nella sua salvezza eterna. Gli uomini, suggerisce Pseudo Dionigi, dovrebbero fare lo stesso.
Restano le gerarchie ma di demoni che, conservano intatto il loro potere e la loro intelligenza. All’inferno invece che in Paradiso? Beh, in realtà gli spiriti non si possono ubicare secondo coordinate spaziali. Non stanno qua o là, sono uno stato della persona, o meglio stanno dove odiano o nella bontà.

I demoni non sono cattivi per natura, perché la natura è angelica, ma liberamente e scientemente non vogliono rispettare l’ordine e il fine stabilito dal Principio della retta ragione, bensì il proprio, accettando di sottostare ad un demone superiore purché questo gli permetta di conseguire solo la loro idea personale di beatitudine, solo il loro fine ultimo senza dover tener conto di Dio.
L’ho fatto io, per motivare una recensione di un testo simile archiviata nella categoria demonologia, e questa è soltanto l’ipotesi sui demoni in generale, ma ce ne sono molte e di diverso tipo.

Pseudo Dionigi l’Areopagita – Gerarchie celesti
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