Peste Ti Colga e Altre Maledizioni Medievali

Si quis furetur,
Anathematis ense necetur.
Gli scribi medievali per difendere il loro durissimo lavoro nella produzione dei libri con lettere scritte a mano e miniature colorate con oro e lapislazzuli usavano aggiungere all’inizio o alla fine del libro delle tremende maledizioni. Prova di quanto fossero preziosi i libri per gli scribi e gli studiosi medievali. (fonte Atlas Obscura)
Gli scribi erano principalmente monaci, cioè religiosi, uomini di Dio e quindi le loro maledizioni sembravano potenti.
“Chiunque rubi questo libro, o lo danneggi, sia tagliato fuori dal corpo della chiesa e considerato una cosa maledetta“.

“Per colui che ruba, o prende in prestito e non restituisce, questo libro. Che la sua mano si trasformi in serpente e lo laceri. Che sia colpito da paralisi e che tutte le sue membra siano devastate.
Lasciato languire dal dolore piangendo a gran voce per la misericordia, e che non ci sia alcun limite alla sua agonia. Che i tarli di biblioteca rosicchino le sue interiora sino a che non muore, e quando alla fine egli sarà pronto per la punizione finale, che le fiamme dell’Inferno lo consumino per sempre“.
E altre cose poco carine.
Oggi in caso di furto di diritti d’autore (fanno decisamente più gola di qualche libro in edizione tascabile) o di libri (rari e introvabili), fanno paura gli avvocati potenti come draghi, pronti a farti di tutto, anche se tu non hai fatto niente, se il loro cliente paga bene.
Quindi dalle fiamme dell’inferno siamo passati a: «Mi hai rubato i diritti del libro! Vedrai ora che ti farà il mio avvocato!, Lascerà in mutande te e la tua famiglia, non avrai più soldi per le cure mediche di tua moglie, per l’università di tuo figlio, la casa di riposo dei genitori e ti farò pure licenziare »
Quanto erano più romantiche le maledizioni di un monaco medievale!!!

Ho aggiunto un pezzetto a Procuste, e… visto che lo facevano i monaci non vedo perché non potrei farlo anche io:
Buona settimana e Peste li colga; i vostri nemici intendo (ma solo per giustizia e se, se lo meritano davvero).
Bloody Ivy
Ci
si sveglia di soprassalto e si resta non proprio intontiti ma ancora
in quel crepuscolo intermedio in cui c’è pace e ci sono i ricordi
del sogno, pronti a volare via se ci si alza subito dal letto per
fare colazione. Si resta così si resta, senza desiderare di uscire
da quei confini della zona crepuscolare e si pensa, si ripensa,
finché non ci si ricorda meglio.
È importante ricordare e
meditare sui sogni e le visioni oniriche avute e inoltre, chiedersi
«… e per me tutto questo cosa
sta a significare?» è un ottimo esame su se stessi.
O
almeno lo è per me.
Va fatto appena ci si accorge di essere tornati e prima che si richiudano i confini fra le due dimensioni, quella visibile e quella onirica, finché c’è lo strappo e sono ancora in contatto.
Nella zona franca, l’intervallo fra i due territori, il valico come quello della notte di Shamain, la mente è circondata da apparizioni di ogni tipo che non sono di quaggiù.
Io non ne ho mai avute probabilmente perché con me perderebbero il loro scopo: spaventare e gettare nell’angoscia. Non che sia particolarmente coraggiosa ma trovarmi davanti a decrepite streghe che si avvicinano o brutti demoni che mi si siedono accanto nel letto non mi turberebbe più di tanto, visto il resto dei sogni e i problemi della mia vita reale.

Stando
ai medici in questo crepuscolo sono comunissimi i fenomeni psichici
che prendono il nome di allucinazioni ipnopompiche e si verificano al
risveglio quando le onde cerebrali del sogno stanno per svanire e la
coscienza diurna riemerge. Sono altrettanto banali ipnagogiche se
capitano prima di addormentarsi.
La maggioranza della popolazione
mondiale ne ha fatta l’esperienza almeno una volta nella sua vita ed
è sempre stato così, ogni cultura le conosce e le chiama a modo
suo. L’evento è accompagnato da paralisi, le paralisi notturne.
Non
ho mai avuto nemmeno quelle, perlomeno di notte, perché di giorno è
da qualche anno che ho le gambe che danno di matto nei momenti meno
opportuni. In realtà sono i medici a sembrare pazzi perché
farebbero di tutto pur di non arrendersi e dover ammettere «non
ho capito», così avanzano le diagnosi più variegate e
giustamente più inquietanti.
Dico “giustamente” perché in
fondo, anche un medico finché non è sicuro della diagnosi deve
comunque in qualche modo giustificarsi e allora le spara grosse e poi
cambia idea; ma è una specie di legittima difesa.
D’altronde anch’io faccio lo stesso, non spavento gli altri ma li giudico e mentalmente li faccio passare attraverso un metal detector o meglio, un evil detector e ne esce il loro ipotetico profilo criminale. È solo ipotetico, non sicuro ma mi viene in automatico e non lo faccio apposta.
Così,
oltre a ripensare ai sogni fatti anche a questo strano esercizio
dedico i miei pensieri prima di alzarmi: a teorie mostruose, a strani
alibi, a moventi di persone capaci di tutto. Uccido, con mitezza
riflessiva e standomene nel letto a guardare i bagliori dorati
dell’alba e il volo elegante di corvi e gabbiani.
Le onde
cerebrali che si presentano in quel crepuscolo intermedio, in cui c’è
calma ma non sonno, dove c’è rilassamento ma non stanchezza, portano
in uno stato favorevole alla meditazione investigativa, che è simile
a un esercizio religioso. Ok, magari questo è soggettivo.

Progetto azioni malvagie con molta cura, nei minimi dettagli; penso a come si potrebbe fare una cosa del genere e in che stile perché cambia a seconda della personalità dell’autore, persino in che stato mentale quella persona potrebbe compierla. Quando sono entrata in empatia con l’assassino e mi sento come lui, è chiaro che ormai so chi è e l’ho smascherato.
Per la verità i miei pensieri, i profili che preparo sembrano non meritare grande attenzione. La verità non interessa a nessuno perché richiede troppo tempo e spesso è inverosimile quindi comunque non ci crederebbe nessuno. Meglio creare, con prove e testimonianze a disposizione, storytelling convincenti e così accontentare il mondo. Dicono…
grazie della lettura del post e per chi mi segue con Procuste
Bloody Ivy
al contrario… la stele di Lindisfarne
^_^
Urca, che maledizioni feroci!
c’era anche ti friggo nell’olio bollente
:-)))
Conoscendo la tua cura per – chiamiamola così – l’esattezza, come mai parli varie volte di crepuscolo, ma anche di alba? Non sarebbe questa più appropriata? Zona franca, comunque, dà perfettamente l’idea. Altra domanda: se c’è lo strappo, come fanno a essere in contatto? Scusami, è deformazione professionale.
In realtà, come sempre, la tua scrittura è scorrevole, piacevole e decisamente buona. Spesso (sì!) divertente.
Medici: quando la mattina pensi a un omicidio, beh, questo è un velato suggerimento. Loro e le loro diagnosi del piffero: ne so qualcosa!
Infine, a “peste lo colga” farei precedere – a proposito di quel tuo articolo che non si può più commentare – “chi non beve con me…”, e… hic!
P. S. Ma che hai combinato, hai fregato qualche diritto? Lo hanno fatto a te? Se ne hai parlato, un motivo ci sarà e, anche se oggi cerco di essere breve, sono curiosa!
ammazza che occhio! E sì, crepuscolo è stato scelto apposta perché si stia nel vago e lo so bene che spesso lo si associa solo al tramonto.
copio e incollo dalla treccani “crepùscolo s. m. [dal lat. crepuscŭlum, der. di creper «alquanto buio»]. – 1. La luminosità del cielo a oriente prima del sorgere del Sole (sinon. in questo caso di alba o aurora) e a occidente dopo il tramonto, accompagnata da cambiamenti di colore prodotti dalla diffusione e diffrazione dei raggi solari, nel loro passare attraverso gli strati bassi dell’atmosfera, dove il vapore acqueo e il pulviscolo sono più abbondanti (..)”
volevo fosse corretta ma desueta proprio per meravigliare e che rendesse incerto il luogo. Io mi diverto a fare così, poi magari annoio da morire chi mi legge.
Però non ero mica sicura che qualcuno ci avrebbe fatto caso!?! Che occhio, ripeto!
Per il resto, appena riguardo, spero a brevissimo (intendi entro oggi)
🙂
Cavolo, anche io avevo consultato la stessa fonte è mi è sfuggita la sfumatura.
Non è occhio, è mestiere, che però spesso interviene in campi che non gli competono. Pardon
è un onore che qualcuno vada a controllarmi persino le sfumature. Non mi offendo. Anzi, stai nutrendo una pignola che se può migliorare qualcosa lo fa,
🙂 grazie
Lo faccio solo quando ne vale la pena <3
scusa non riesco a risponderti come volevo stasera.
Mi riprometto di riuscire a farlo domani.
non preoccuparti per l’altro indirizzo, nessuno ha voglia o tempo di leggere quel che mi scrivono ma le notifiche che avvisano dei messaggi al profilo e pagina FB non appaiono solo sul mio computer e sul mio cellulare ma sono visibili anche a chi, per varie ragioni, ho permesso l’accesso, tutto qui. Era giusto segnalartelo per… diciamo tutela della privacy.
Qui, puoi scrivermi quel che vuoi e puoi e finché non approvo i commenti posso leggerli solo io.
a domani e scusa il ritardo 🙂
intendevi “Va fatto appena ci si accorge di essere tornati e prima che si richiudano i confini fra le due dimensioni, quella visibile e quella onirica, quando c’è lo strappo e sono ancora in contatto”.
Ecco, mentre scrivevo stavo visualizzando le tele di Fontana con i suoi tagli ma non è una scusa… chi legge non può entrarmi nella mente e vedere con la mia fantasia e in effetti stona.
“finché c’è lo strappo e sono ancora in contatto” mi pare meglio, più tardi o appena ho una briciola di tempo cambio la frase.
Grazie! Questo è di grande aiuto.
Anche il “chi non beve con me peste lo colga!” la conosco come battuta ma quando ho scritto la frase non mi è passata per la mente. Mi piace di più e magari quando ho corretto quella dello strappo (più importante) correggo anche l’altra ma in un modo un attimino diverso da quel che mi suggerisci.
sui diritti d’autore niente di che… probabilmente mi saprei difendere e rimedierei anche un po’ di soldi perché la smoking gun, la prova che supera tutte le altre resta semplicemente la data della prima pubblicazione visibile on line. L’unico problema è che 10 per una causa penale spesso sono ancora pochi 🙁 e parlo solo del primo grado…
Sì, i tagli di Fontana si adattano bene a ciò che volevi esprimere, ma quelle sue tele sono, appunto, tagliate, e i bordi sono ancora vicini. Taglio è un po’ diverso da strappo, non trovi?
Sui diritti non ho capito niente: che significa 10 per una causa penale? 10 contro di te? Ma se hai lo smoking gun… speriamo bene!
no, non hai capito… nessun problema con diritti d’autore miei o altrui, tranquilla. era per dire che i tempi legali fanno concorrenza con i templi biblici, tutto qui.
sì, ho modificato la frase con lo “strappo”. ottimo consiglio 🙂
Eh, te lo avevo detto che non avevo capito niente.
Comunque, oltre ai medici, ho avuto purtroppo anche esperienze di legali e tempi biblici. Si dice che a Roma le cause civili durino tra i 5 e i 7 anni. La nostra ne è durata 9 e avevamo anche ragione, ma non scendo nei dettagli.
Sono io che so’ scema o NON hai modificato la frase con lo strappo? Mi pare come prima.
ho rimesso “peste li colga” perché per logica, assieme ai nemici è meglio non bere né brindare.
a proposito della frase “con lo strappo” l’ho modificata. Strappo e taglio sono simili se hai gatti che usano le loro unghiette affinate per appendersi a tende, tovaglie, lenzuola e vestiti, praticamente indistinguibili e, pensavo a quel tipo di tagli che sono simili a quelli di Fontana. Le tue osservazioni sono da psicologa che indaga praticamente. ciao! 🙂
Non volevo “vantarmi”, ma senza falsa modestia ho dato parecchi esami di linguistica (sono abbastanza fresca di studi perché, pur essendo un po’ bacucca, mi sono iscritta a Lettere a 44 anni), sono traduttrice (mestiere artigianale dove l’indagine è importantissima) ed editor (dove occhio, orecchio e spirito critico – e tante altre cose – devono funzionare bene).
Su “peste lo colga”, invece, stavo scherzando per via dell’altro tuo post di cui hai chiuso i commenti
comunque, se trovi che le immagini siano inquietanti… va bene! il mio intento è riuscire a scrivere una storia da paura e quindi ci provo a dare qualche brivido anche con le immagini anzi, inquietanti è poco ma farò del mio meglio a spaventare, con le parole e il racconto 😉
Buongiorno!
Allora faccio come hai suggerito tu: se voglio scriverti qualcosa in privato, lo faccio qui e tu non pubblichi il commento. Giusto?
Volevo solo dire che io non mi sono “ostinata” a scriverti su FB, visto che era la prima volta che lo facevo, e solo perché temevo che non gradissi commenti privati qui o comunque non ero sicura di quale canale tu preferissi.
Ora lo so, ma ti ricordo che alla fine della pagina “Blog Policy” c’è il link per contattarti in privato sulla pagina FB… 🙂
C’è anche scritto che non verranno cancellati alcuni commenti di una stessa persona allo stesso post, ma mi pare che un mio commento sia “saltato”: quello in risposta al tuo in cui dicevi di aver cambiato la frase sullo strappo. Non che la cosa abbia grande importanza, né che sia in alcun modo offensiva, eh, per carità! Forse ero andata off-topic con qualcosa che ora non ricordo.
Mentre, se non mi sbaglio, la voce “siti che meritano qualche lettura” sembra vuota (forse perché, come spieghi verso la fine della pagina sul “Contenimento”, sei contraria alla faccenda dei “siti seguiti”, e fai bene), sulla casella delle categorie mi sono sbagliata: ci sono. Pardon…
Tutto sommato, quella pagina rappresenta comunque una sorta di “Chi sono/About”, anche se io non l’ho capito da subito, e funziona bene. La monarchia è un regime sottovalutato.
Scusami se ti ho suggerito ti modificare “be continued” in “to be continued”: è che per chi conosce l’inglese salta un po’ all’occhio.
Mi rendo conto, dopo aver letto tutto quello che hai scritto, che la faccenda dei commenti è davvero spinosa. Non sapendo come regolarmi e non avendo – come te – molto tempo per seguirli, moderarli, rispondere, ecc., per il momento preferisco tenerli disattivati.
Grazie, e a presto… sul blog (aspettando Procuste)
Francesca
francesca, non me ne volere, non ho tempo. Se non rispondo ai commenti e non li rendo visibili è perché li ho trovati ma non ancora letti o comunque non avevo il tempo per rispondere e quindi, per non perderli e trovarli prima nemmeno “li approvo” (così mi dice il blog per chiedermi se devono apparire).
Tranquilla, ho capito che non ti sei ostinata a scrivermi anche sulla pagina fb ma non ho tempo neanche lì per esempio l’ultimo tuo messaggio non l’ho ancora letto e quello precedente comincio anche a dimenticarmelo. Non è maleducazione è proprio che non ce la faccio a stare dietro a tutti i tuoi commenti anche se sono interessanti e utili e ti risponderò a tutti ma… mi serve tempo!
Sì preferisco tu mi scriva qui e credo di aver spiegato il motivo.
Lo so che nella pagina Blog Policy do io stessa questo consiglio ma, quando avevo scritto quella pagina fb privato era leggibile solo da me. Hai ragione, la devo cambiare e me lo vado a scrivere subito sull’agenda fra le cose da fare appena ho tempo (non sto scherzando, l’ho fatto davvero).
Non ho cancellato nessuno dei tuoi commenti!!!
Forse è andato a finire nello spam e il programma me li mette in automatico, cioè fa di testa sua.
Sì ho cambiato la frase dove c’era “strappo” ma solo di una parola. Se non te ne sei accorta significa che il senso non è cambiato come speravo e quindi ci riproverò appena ho tempo, forse anche stasera.
“Siti che meritano una lettura” è una finestra che devo togliere dal sito ma non che sia contraria a priori, è questioni di algoritmi. I motori di ricerca penalizzano i blog che tengono che tengono perennemente nella loro pagina i link di altri blog, sono le misteriose leggi di google e nessuno ne conosce i motivi.
La toglierò appena ho tempo.
Be continued è un refuso che mi è sfuggito, correggo appena riesco. Comunque anche io leggo l’inglese senza problemi anzi quotidianamente qualche pagina del NYT (oggi c’è un articolo sull’impact of the Chicxulub asteroid, quello che ha annientato i dinosauri per intenderci… e sì, io quelli di politica invece li evito come la peste).
Per il resto… oggi è la mia giornata libera, il sole splende e adesso mi preparo ed esco. Amo stare dietro al blog ma non esageriamo…
Per la risposta agli altri commenti. Beh se stasera non sarò troppo stanca lo farò volentieri. Mi piace risponderti ma, mi ripeto all’infinito, mi serve tempo.
Sei, decisamente, piena di energie e spumeggiante tu!
Buondì
1) NON te ne voglio AFFATTO (pensavo fosse chiaro, se no manco ti avrei scritto)!!!
2) Come ti ho detto, mi rendo conto che la faccenda dei commenti è complicata, davvero, tant’è che io – per le stesse tue ragioni – li ho disabilitati. E, a questo proposito, non ho assolutamente detto ne hai “cancellato” uno mio: probabilmente è tra quelli che non hai avuto il tempo di leggere, moderare ecc. ecc. Esci a goderti il sole!
3) Mi premeva solo segnalarti, ma a fin di bene (per evitare che tu ti imbatta in altri messaggi), che sul blog c’è il link alla Pagina FB e forse non serve. Ho capito i motivi, ma magari poi ti tocca ripeterli ad altri…
4) Per quanto riguarda i “Siti seguiti”, io sono completamente d’accordo con te! Anche qui, intendevo solo dire che l’opzione “vuota” forse è inutile.
5) Sia chiaro, non voglio darti alcuna lezione! Siccome il tuo è uno dei pochi blog che seguo con sincero interesse, mi viene spontaneo desiderare (anche se non sono fatti miei, lo so) che non ci siano problemi, o meglio problemucci, che io ho notato e forse potrebbero essere notati anche da altri, anche se ne dubito.
6) Non sono spumeggiante come credi: vado a periodi e spero che questo duri abbastanza.
Io lavoro da casa, come libera professionista e non a tempo pieno, perciò ho più tempo anche per leggere in giro tante cose che spesso poi, con qualche traduzione, approfondimento, aggiustamento, ecc., uso per il mio blog.
Se ci fai caso, nella pagina CHI, mi sono definita, non a caso, “Jack of All Trades, Master of None”, e nel footer di sinistra, sopra la mia foto, c’è scritto “Lady Whatsoever”, come mi ha chiamata un’amica blogger spiritosa.
Buona giornata e stai tranquilla (non uso la famigerata frase che, in politica, ha portato sfortuna…)
Francesca
già… la faccenda dei commenti è molto complicata ma li ho già resi impossibili per i post datati causa incapacità di saperli gestire e questi non li voglio “sopprimere”, così insisto ma sono lenta nel rispondere.
ho capito, e ringrazio per i tuoi commenti impegnativi e i tuoi consigli intelligenti e davvero competenti anche perché ne sto traendo benefici per il blog. Non sembra perché non ho ancora risistemato il post né la pagina né il resto ma alla prima occasione lo farò. Mi sono segnata tutte le cose da fare 🙂
e che dire… porta pazienza e risponderò ad ogni commento lasciato in attesa.
grazie, ciao!!! 🙂 🙂
Scusa, ti scrivo qui perché – chissà per quale motivo – per commentare nel tuo post sui colori mi viene chiesto di inserire mail, sito, immagine… boh! Volevo dirti che il post mi è piaciuto molto, e… voilà: coincidenza! Anche io sono molto interessata ai colori e il mio blog ha diversi post o foto sui colori. Se hai tempo da perdere, basta cliccare sul tag “colori”. Naturalmente, questo commento è tra noi. Baci
Cavolo, mi spiace che i miei commenti siano così impegnativi!
Io non sono un tipo paziente, ma perché non dovrei esserlo con te?
Non hai nessun dovere/obbligo nei miei confronti, neanche per quanto riguarda le risposte!!!
non sono i tuoi commenti, le cose impegnative è tutto il resto che, per forza di cose, affronto nelle giornate. 🙂
cavoli Francesca non so che dirti. L’altro giorno ho avuto un aggiornamento obbligatorio della bacheca del blog può darsi che in automatico mi abbiano cambiato le impostazioni. Vado subito a vedere…
mi spiace, non voglio che sia obbligato nessuno a schedarsi qui… Né con mail, né sito, né foto. Assolutamente no. Vedo cosa riesco a fare.
andrò a vederli sicuramente i post sui colori che troverò da te!! grazie
No, no, tranquilla, era un problema di WP, risolto <3
bene!!! ma per scrupolo vado a controllare ugualmente 😉 🙂
Sembra un trattato scritto dopo un percorso inizatico spirituale.
E’ semplicemente straordinario….
beh… grazie!