Inquietante Settimana Pasquale

“Ciò che è veramente inquietante non è che il mondo si trasformi in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che l’uomo non è affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo.”
M. Heidegger
I gabbiani sghignazzano da quanto son contenti, persino i corvi gracchiano con tono più rilassato. Meno traffico, meno umani in giro. Son contenta per loro.
Proprio quando ci sentivamo ben integrati nel mondo una folata di virus, forte come un refolo di bora (anche sopra i 200 km/h nei giorni migliori) ci ha distaccato, svuotato e ripulito dalla routine quotidiana, dal nostro stile di vita, probabilmente anche dal momento storico, per portarci in una situazione completamente nuova e che potrebbe nascondere qualche prossima tragedia.
Io questa settimana devo mettermi in fretta ma seriamente a studiare informatica perché mi hanno spedito l’accesso a non so quante nuove piattaforme e sistemi e mi hanno già quasi gentilmente rimproverato “ma come mai non eri presente alla video conferenza da ***********? Forse problemi con la linea?”, aspettando le mie scuse e una accettabile di giustificazione.

In realtà ho semplicemente bigiato perché per indole ma soprattutto per scelta sono un eremita di quelli che preferiscono restare nascosti, e tutto mi sarei aspettata meno di diventare così social in un tempo di quarantena. Ciò mi rende nervosa come un gatto ma, per serietà, maturità, educazione… devo eseguire.
Declinare sarebbe stato più facile ma queste sono le settimane della lotta, della fatica, del combattimento. Quindi cercherò di capire come funzionano questi programmi ed inizierò ad usarli, seriamente. Combinerò un sacco di guai ma, alla fin fine si va avanti così, modalità trial and error (a tentativi e sbagli).
Siate cauti, non date retta ai negazionisti, il futuro sarà un bel po’ impegnativo.

Non ci chiedono di sparare a nessuno, neanche per legittima difesa ma è necessario il nostro aiuto per salvaguardare dal contagio più persone possibili. Sì anche quegli antipatici, insopportabili e presuntuosi fin nel midollo che ce ne hanno combinato di tutti i colori e che, probabilmente una bella dose di carica virale per loro sarebbe pure educativa. Ma restiamo superiori e comportiamoci meglio di come hanno fatto loro.
(non è chiara la frase? Perché mentre la scrivevo ho ricevuto sette notifiche, SETTE… a proposito della mia mancata presenza nella conferenza. Si potranno silenziare, vero?)
Non sappiamo se siamo infetti ma per prudenza comportiamoci come lo fossimo.
Ricordiamoci che buona parte del mondo è popolata da megalomani, corrotti e asintomatici che se ne fregano allegramente del fatto che potrebbero contagiarci e che, anche se cominciassero ad avere dei sintomi, due colpi di tosse, qualche linea di febbre, continuerebbero a fregarsene.
Il primo istinto dei ristretti a casa è rimasto lo stesso dei tempi prima del corona-virus: vivere sereni e felici ad ogni costo. “Egoisti ad ogni costo” li fa diventare pericolosi.
Sentite, c’è una guerra in corso, e il nemico è triplice: 1– intanto una nube di pericolosissimi virus (che d’altronde semplicemente fanno quel che devono fare, senza cattiveria), 2– poi gli incoscienti e stupidotti che, si riuscirebbe a farli restare a casa solo murandoli dentro, 3– e infine noi stessi perché dopo i primi mesi di restrizione ci troveremo confrontarci con le nostre paure e dovremo farlo con tutta la lucidità e buon senso a nostra disposizione.
Per questo abbiamo accettato il controllo dei cellulari per far sapere come ci spostiamo e quanto ci allontaniamo. È un calcio alla privacy ma ora il gioco vale la candela. Poi resterà così?
Se posso dire la mia opinione, niente tornerà come prima, siamo in marcia, stiamo attraversando l’oscura foresta incantata, come quella delle fiabe e nel viaggio potremo evolverci o regredire, in base ai comportamenti di ognuno.

“La nostra libertà e l’equilibrio del mondo dipendono l’uno dall’altra, ed è questo che dobbiamo comprendere se non vogliamo rimanere sbalorditi…”
Leon Bloy
E questo post finisce qui. ,
Buona settimana.
State rinchiusi più che si può, nascosti meglio che si riesce e tenete duro. Ne va delle nostre vite.
Bok! Bloody Ivy
Credo che trascorreremo molto tempo in questa foresta incantata, io sono già entrato nell’ordine di idee. Certo gli stupidotti e incoscienti fanno paura, quella volta alla settimana che si devono fare i cento metri che ci separano da negozio all’angolo la tensione per i possibili incontri, saranno sani oppure no, riusciremo a starci distanti abbastanza ad attraversare la strada in tempo…ma anche a questo ci si abitua, oramai le precauzioni diventano parte del modo di essere. Forza, ce la faremo…
Io non sono su FB, IG o twitter e per ora riesco ad andare avanti mi scambio mail ogni giorno con un peio di amici, uno in Australia e l’altro in Florida, confrontiamo le nostre esperienze e stati d’animo. A volte riusciamo anche a trovare nelkle differenze di fuso orario il momento per collegarci via skype.
Ciao e grazie per i tuoi articoli.
ecco io non ho skype, mi ero tolta dopo che in troppi volevano farmi perdere tempo in chiacchiere e gossip. Sì, ho un bassissimo grado di socialità. Dalle notifiche le insistenze maggiori sono per zoom, che sì comincerò a vedere come caspita funziona e ad usarlo ma devono darmi tregua. Intanto perché prima devo capire come funzionano le altre piattaforme che mi hanno indicato e poi sul serio, ho l’animo da eremita, eremita ed asociale. Dinamite Bla.
i miei ultimi due contatti ieri sono stati con Gerusalemme… con Ariela, una cara amica conosciuta tipo 15 anni fa se non più quando era blogger. La preoccupazione per lei, nel kibbutz, sembrava essere la notizia della possibile trasmissione del virus da uomo ad animali. L’altro contatto invece, archeologo, era lì per dei contatti con il museo, e scambi culturali e ora… mi sa che ci resta per tutta la quarantena.
Quindi sì, sono consapevole e grata alle possibilità tecnologiche che abbiamo in questi anni. Stiamo vivendo un’emergenza mondiale, siamo tutti in pericolo e, dovrò proprio smettere di fare l’eremita asociale stile Dinamite Bla e scendere dalla montagna… devo solo entrare nell’ordine delle idee però. Siamo tutti sulla stessa barca (però il cellulare lo segrego nell’armadio perché non posso ricevere così tante notifiche e anzi, comincerò a lasciarlo a casa quando esco per la spesa, perché c’è il rischio che me lo prenda dalla tasca con mani infette).
In tempi di quarantena il nostro unico, importante e impegnativo compito da fare è cercare di restare sani.
Prima di preoccuparsi per cosa succederà dopo, come lavoro, economia ecc. cerchiamo di arrivarci “al dopo”.
Mettiamocela tutta!
Grazie a te per i commenti è sempre un piacere leggerli.
Thanks for the follow 🙂 Stay well <3
Hi Niente, I have nominated you for Blogger Recognition Award, so please check my post at http://saraaltafkhan.com/2020/04/06/the-blogger-recognition-award/. Thank you.
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Con la tecnologia non mi sono mai fatto schiavo, è lei che è viene in aiuto a me ed è lei al mio servizio.
ecco, io potrei avere qualche problema con le intelligenze artificiali ma poi chissà… per ora contentiamoci con quello che devo ancora imparare… 😉
schiavi mai, schiavi mai, per qualunque cosa e in qualunque campo